Prima l'allenamento e poi la cena tutti insieme per i nostri ragazzi della Juniores affidati al tecnico Stefano Monini che è ritornato con noi ed ha preso in mano le redini di questa compagine che era stata ben diretta per 3 settimane dal traghettatore Luca Sebastiani dopo il periodo iniziale con la conduzione tecnica di Niccolò Mazzucco. Ora, nella sua Solesino, nella sua società, è tornato mister Monini: "L'emozione di tornare a Solesino è notevole, è un bel ritorno! Ricordi ed emozioni positive sono importanti nella vita quotidiana e lo sono nel calcio. E' fondamentale l'essere stato richiamato, è un segno di stima e di apprezzamento del lavoro fatto in passato, di fiducia nel lavoro che stiamo facendo nel presente. I ragazzi attualmente hanno l'handicap rappresentato dal passaggio da due allenatori di vedute un attimo diverse e questo è sempre traumatico, al di là dell'aspetto dei risultati. Non è facile subire un cambiamento, pertanto è importante curare la fase emotiva e stiamo proprio cercando di lavorare secondo le mie idee che comportano disagi visto che personalmente non mi accontento mai e cerco sempre un continuo coinvolgimento emotivo, una intensità negli allenamenti, una capacità reattiva sia di gambe che di testa: il risultato è un altra storia". Abbiamo seguito gran parte dell'allenamento ed abbiamo notato grande intensità, notevole ritmo nella preparazione di ogni cosa: può essere questo il segreto per ottenere, anche in tempi brevi, una risposta ottimale dalla squadra? "L'obiettivo che la società si è posta è quello di mantenere la categoria, un campionato regionale che è importante, non so in quanto tempo riusciremo ad ottenere il risultato della prestazione; tramite la prestazione se sarà positiva dal momento che i nostri ragazzi saranno in grado di aver appreso quello che si mette in campo: avremo i risultati sportivi. In questo momento ci stiamo allenando, spero che le informazioni che io trasmetto servano a loro sia individualmente che come squadra per crescere: il mio compito di allenatore è questo. Quando entro in campo sono in trance emotiva, dimentico la vita di tutti i giorni. So qual è il mio mandato: fare crescere i ragazzi, è sempre stato così e spero che anche quest'anno sia così perchè la speranza è il motore di tutto".