L'ultimo immortale. Come Highlander. Nel girone "C" di Promozione è sempre la stessa storia: gli anni passano ma a Solesino la sbatte dentro sempre lui. Altra domenica da favola per Davide Sevarin, che a 42 anni suonati ha ritrovato la maglia da titolare dopo tre mesi di stop causa strappo timbrando subito il cartellino. Per l'intramontabile capitano granata due gol e un assist nel tennistico 6-3 al GazzeraChirignago valso pure il quinto posto. «L'emozione c'è sempre ed è difficile da spiegare - confessa Ciccio, muratore, che vive a Granze con la moglie Stefania e i figli Marco (14 anni) e Luca (8) - Prima della partita ero teso, non ero mai stato fermo così tanto. Persino quando mi sono operato al menisco dopo 21 giorni ero in campo». Rientro col botto per il bomber, subito decisivo. C'è un segreto? «La passione è quella di un ventenne e il fisico mi ha sempre sostenuto. Il mister mi stima. Io mi metto in discussione ogni domenica, amo dare sempre il massimo anche in allenamento. E' bello stare con i giovani, prendi il loro ritmo e riesci a dare tutto». Dediche speciali? «A mia moglie Stefania, che malgrado tre maschi che giocano tutti a calcio ci sopporta sempre. E alla Solesinese, che da tredici anni mi dà fiducia permettendomi di giocare in una categoria importante». Obiettivi campionato? «La squadra è buona, il mister è in gamba e ci sono tanti giovani cresciuti nel vivaio amalgamati coi più esperti. Fare i playoff sarebbe fantastico». E il futuro di capitan Sevarin? «Dopo ventisette campionati in categoria, con più di 300 gol in quasi 600 presenze, non mi vedo lontano dal calcio. Il mio sogno sarebbe allenare, magari partendo dai Giovanissimi o dagli Allievi dove i ragazzi hanno già le basi. Ma c'è anche la famiglia e dopo tanti anni di sacrifici mi piacerebbe avere la domenica libera...»
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