SOLESINO. Da Rovigo con furore. Anno nuovo vita nuova per la Solesinese, che in Promozione si presenterà ai blocchi di partenza con un allenatore al debutto assoluto in terra padovana: Riccardo Frasson, rodigino di Porto Viro, fresco di miracolosa salvezza in Prima Categoria con la Tagliolese. Per il club granata una scelta coraggiosa ma necessaria dopo la decisione di Stefano Monini di tornare a dedicarsi all’amato settore giovanile (guiderà la juniores). Carico come una molla il nuovo tecnico, sedutosi in panchina dopo venticinque stagioni e oltre 250 gol da bomber di razza di squadre importanti come Abano, Lendinara (con doppio salto dalla Promozione alla serie D), Adriese, Chioggia, Arianese e Nova Gens. «Non farò la comparsa», afferma il neoallenatore granata, 45 anni, impiegato in un’agenzia immobiliare di Albarella, «approdo nel padovano in cerca di riscatto, dalle mie parti non sono stato capito. Arrivo in una società seria e organizzata per portare avanti un progetto interessante. Obiettivi? Mi hanno chiesto una salvezza tranquilla. Per natura però non mi pongo limiti, non gioco per il pareggio». C’è da crederci, alla luce dei risultati delle ultime esperienze con Porto Viro e Tagliolese, sempre subentrando in corsa. Nel primo caso ereditando una squadra con soli undici punti dopo quattordici partite e trascinandola addirittura ai playoff grazie ad un girone di ritorno da capolista con il migliore attacco e la difesa meno battuta. A Taglio di Po salvando senza playout una squadra che gli stessi miseri undici punti li aveva fatti in sedici giornate. «Avrò fatto tre 0-0 da quando ho cominciato ad allenare. Finalmente potrò partire dalla preparazione, era dai due anni al Crespino che non prendevo una squadra prima dell’inizio del campionato. In quel caso ero riuscito a fare il record di punti nella storia del club. Spero di ripetermi a Solesino». Conosce già qualcuno? «Solo Matteo Bregantin, un difensore che è stato mio compagno. Parlerò con Monini per farmi un’idea più precisa. Ho tanto entusiasmo, non vedo l’ora di iniziare». Matteo Lunardi (Mattino).
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