Umberto Giuni a tempo scaduto para il rigore che poteva costare la sconfitta...
Prima partita di campionato. Stiamo portando a casa un punto importante contro una signora squadra. Si aspetta solo il triplice fischio... E invece di fischio ne arriva un'altro. Rigore per lo Spinea. È il 95° sul cronometro, minuto più minuto meno. Racconta quel momento ai nostri lettori.
Cosa hai pensato in quel frangente?
Beh sicuramente appena ho visto l’arbitro indicare il dischetto é stato un colpo al cuore perché dopo una partita sofferta dove abbiamo lottato tutti sarebbe stato veramente un peccato perdere per un rigore molto discutibile ma ormai non c’era più niente da fare dovevo solo pararlo.
E sulla respinta arrivano ancora prima loro. Però...
Io il lato dove buttarmi lo avevo già battezzato e decisi di non cambiarlo , appena inizia la rincorsa mi butto col cuore con le ultime forze rimaste e vedo che l’ho parato ma neanche il tempo di realizzare che c’è la respinta e per fortuna va in traversa e dopo siamo riusciti a spazzare, in quel momento non stavo capendo più niente non sapevo nemmeno se fosse successo davvero mi sono persino distaccato dal gioco per esultare da quanta gioia avevo.
Una volta sentito il triplice fischio é stata una delle più belle emozioni di sempre che spero a tutti di vivere tra abbracci e complimenti.